Giza

Necropoli di Giza

Inizialmente la necropoli principale fu quella di Saqqara, solamente durante la IV dinastia Giza sostituì Saqqara come necropoli reale, fino a che Shepseskaf, ultimo Faraone della IV dinastia, la riportò a Saqqara.

La IV dinastia inaugurò l’età d’oro delle piramidi.

Le piramidi di Giza non furono costruite una di seguito all’altra ma a seconda della salita al trono di due rami differenti della famiglia di Cheope, infatti, Gedefra si fece seppellire ad Abu Roash, Chefren a Giza, Beafra a Zauiet el-Aryan e infine Micerino a Giza.

A Giza si possono ammirare l’imponente Piramide di Cheope (o Khufu) con i suoi 146.6 m. di altezza e 230 m. di lato, costruita per prima che è anche la più alta, e quelle di Chefren (o Khafre) con 143.5 m. di altezza e 215 m. di lato e di Micerino (o Menkaure) che originariamente non raggiungeva i 60 m. di altezza e 105 m. di lato.

Infine, con un profilo inconfondibile che rappresenta uno degli emblemi del patrimonio culturale dell’Umanità, a circa 450 metri a sud-est della Grande Piramide di Cheope troviamo la guardiana delle piramidi, la Grande Sfinge, un’immensa statua che rappresenta un leone accovacciato con volto umano. Misura 72.5 metri di lunghezza e raggiunge i 20 metri di altezza e il suo volto nasconde un enigma, probabilmente perché non si sa con certezza se rappresenti il volto del faraone Chefren o quello di suo padre Cheope.


Saqqara

Necropoli di Saqqara

A circa 20 Km. a sud dell’odierna città del Cairo si trova la necropoli menfita di Saqqara che insieme alla necropoli di Giza fu la grande necropoli reale dell’Antico Regno. Saqqara fu il luogo prescelto dai sovrani e dai nobili dell’Antico Regno per il loro riposo eterno. Qui fu costruita, e si può ammirare, la prima piramide della storia, la Piramide a gradoni del Faraone Gioser o Djoser, fondatore della III dinastia, eretta con l’aiuto del saggio architetto Imhotep.

la storia della necropoli di Saqqara è antica quasi quanto la storia dell’Egitto, infatti, sorse durante la I dinastia , quando Menfi divenne la capitale del regno.

Nella necropoli di Saqqara, oltre alla Piramide a gradoni di Gioser che è la più conosciuta e meglio conservata, possiamo ammirare la Piramide di Unas, la Piramide di Userkaf, la Piramide di Khuit e la Piramide di Iput.


Mongolfiera

Giro in Mongolfiera

Un breve giro in mongolfiera per avere una visione dall’alto dei siti archeologici di Luxor posti lungo la riva ovest del Nilo.


Colossi di Memnone

Colossi di Memnone, Luxor

I Colossi di Memnone, scolpiti in un unico blocco di 15 metri di altezza, sono due grandi statue in pietra del faraone Amenhotep III, che si trovano di fronte al tempio funerario in rovina di Amenhotep III, il più grande tempio della necropoli tebana. Sono in piedi dal 1350 a.C.. Le statue contengono 107 iscrizioni di epoca romana in greco e latino, datate tra il 20 e il 250 d.C.; molte di queste iscrizioni sulla statua più settentrionale fanno riferimento al re mitologico greco Memnone, che si pensava erroneamente che la statua rappresentasse.  Le statue gemelle raffigurano Amenhotep III (fl. XIV secolo a.C.) in posizione seduta, con le mani appoggiate sulle ginocchia e lo sguardo rivolto verso  il fiume. 


Regina Hatshepsut

Tempio funerario della Regina Hatshepsut

Tempio funerario della Regina Hatshepsut, nella valle di Deir el-Bahari, è composto da diversi livelli, collegati tra loro da scalinate. Anticamente il percorso era fiancheggiato da sfingi con il volto della regina. Diversi rilievi del tempio, ben conservati, raccontano la leggenda della nascita divina di Hatshepsut e altre scene.


Valle dei RE

La Valle dei Re, la grande necropoli del Nuovo Regno

Nella parte occidentale di Tebe, l’odierna Luxor, una grande valle desolata, dominata dalla piramide naturale di el-qurn (il Corno), divenne un’enorme necropoli che ospitava le spoglie della maggior parte dei faraoni del Nuovo Regno. Decine di tombe furono scavate nelle pareti rocciose della Valle dei Re per ingannare i tombaroli, anche se la maggior parte vennero depredate, cosi come hanno comprovato gli archeologi molti secoli dopo. Per classificarle, ad ogni tomba è stata assegnata la sigla KV (King’s Valley) seguito da un numero progressivo che corrisponde all’ordine di ritrovamento. A oggi sono state scoperte 64 sepolture. La terzultima è quella di Tutankhamon. Io ho visitato quelle di Ramses IV, Ramses III, Ramses I e, immancabile, quella di Tutankhamon.


Karnak

Complesso Templare di Karnak

Il Complesso Templare di Karnak è composto da cinque templi, il Tempio di Ammone, Il Tempio di Ramses III, il Tempio di Khonsu, il Tempio di Opet e il Tempio di Phat.

Ammone ebbe un tempio degno del suo potere, in quanto Dio principale di una delle maggiori potenze del Mediterraneo occidentale. Ampliato e rimodellato durante il Nuovo Regno e fino all’epoca romana, fu l’edificio nel quale più investirono tutti i faraoni egizi, impegnati a lasciarvi una loro traccia. Dall’imbarcadero posto sulla sponda est del Nilo, si arrivava alla grande facciata (primo pilone) del Tempio di Ammone  percorrendo un viale fiancheggiato di criosfingi, sfingi con la testa di montone.  Attraversato il primo pilone, subito a destra, troviamo il Tempio di Ramses III che fu un sovrano che realizzò grandi donazioni al tempio di Ammone, sia in forma di terre sia di offerte floreali e di alimenti.

Andando avanti incontriamo il secondo pilone, attualmente se ne conservano alcuni resti, attraversato il quale ci troviamo nella spettacolare grande sala ipòstila, un bosco di 134 colonne immense e, forse, l’elemento più riconoscibile del Tempio di Ammone. Parte imprescindibile di tutte le dimore degli dei, le sue colonne rappresentano il mondo che rinasce quando vi passa sopra il Dio Ammone-Ra nel suo percorso attraverso il firmamento , rappresentato dall’asse del tempio.  

Lo spazio compreso fra il terzo e quarto pilone fu trasformato in un cortile adornato con una grande quantità di obelischi. Attualmente resta solo un obelisco dei due eretti da Thutmose II e un altro della coppia voluta dalla Regina Hatshepsut e nascosto in seguito in un pilone dal figlio della stessa.

Elemento di rilievo del recinto di Karnak è l’immenso stagno (123 metri x 83 metri) chiamato Lago Sacro. In Egitto i templi erano dotati di laghi sacri, che simboleggiavano le acque del Nun, da dove sorse il dio creatore che diede vita al mondo. Nelle loro acque i sacerdoti si purificavano prima di entrare nel tempio.

Nei pressi del Lago Sacro, posto su un piedistallo, si trova la scultura di uno Scarabeo Sacro. Rappresenta Khepri, il sole della mattina, e fu costruito da Amenofi III. Oggi si è trasformato in un oggetto di attenzione da parte delle migliaia di turisti che visitano Karnak, attratti dalla presunta buona fortuna che trasmette.


Tempio di Luxor

Tempio di Luxor

Il Tempio di Luxor formava una coppia con quello di Karnak, con il quale era collegato mediante un lungo viale fiancheggiato da sfingi. Durante la festa di Opet, le statue della triade tebana percorrevano questo viale per arrivare a Luxor e compiere vari rituali della monarchie. 

Il pilone (la facciata principale) è composto da due grandi torri decorate con scene della battaglia di Qadesh, il pilone è preceduto dai resti di due colossi seduti del Faraone e da uno dei due spettacolari obelischi che esistevano originariamente (l’altro si trova a Parigi). I colossi sono una delle attrazioni del tempio di Luxor. Situati all’entrata, queste gigantesche statue rappresentano il Faraone Ramses II.

Oltrepassato il pilone, il visitatore di addentra nel colonnato processionale, costruito da Amenofi III. Era costituito da 14 colonne, ciascuna di 16 metri di altezza, e disposte su due file. Erano intagliate con vistosi rilievi. A seguire il Cortile di Amenofi III, una delle costruzioni più spettacolari del tempio di Luxor. Ancora si conservano in buono stato alcune delle colossali colonne che diedero forma a questo cortile peristilio che, per uno dei suoi lati, si fondeva con la sala ipostila del tempio.

Fu il Faraone Nectanebo I l’artefice di questa via sacra, un viale di circa 3 chilometri, fiancheggiato da circa 1500 sfingi con testa umana e corpo di leone, conosciuto come “Il Viale delle Sfingi”, che univa la dimora di Ammone o Tempio di Karnak e il Tempio di Luxor, chiamato anche “harem del Sud”.


Luxor

Luxor

La vecchia  Tebe, la capitale dell’Alto Egitto durante il Nuovo Regno, la città di Amon, che in seguito sarebbe diventata del dio Amon-Ra, adesso e conosciuta in tutto il mondo con il nome di Luxor. Il suo territorio è caratterizzato come il “più grande museo all’aperto del mondo”. Lungo la riva est si trovano le rovine dei complessi di templi egizi di Karnak e Luxor adesso incorporati all’interno della città moderna. Immediatamente di fronte, dall’altra parte del fiume Nilo, sul lato Ovest, si trovano i monumenti, i templi e le tombe della necropoli tebana, che comprende la Valle dei Re e la Valle delle Regine. Lungo il Nilo le necropoli le troviamo tutte a Ovest perché era considerato il lato dove tramontava il sole, finiva il giorno che veniva associato alla vita mentre ad est sorgeva il sole, l’inizio della vita, in mezzo il Nilo che per gli egizi, per millenni, ha rappresentato la vita.

A Luxor si può arrivare in aereo, in treno o con una suggestiva crociera sul Nilo. Navigare sulle acque del fiume più famoso del mondo significa ammirare i templi da una prospettiva unica, lasciarsi cullare dal ritmo lento della barca e godere dei panorami mozzafiato della Valle del Nilo al tramonto. Io sono arrivato a Luxor in crociera, proveniente da Aswan. Lungo il viaggio abbiamo incontrato e attraversato uno dei più impressionanti sistemi di navigazione sul Nilo, dove ogni anno oltre 8.000 imbarcazioni superano un dislivello di 8 metri in un’unica manovra: la chiusa di Esna rappresenta proprio questa straordinaria opera di ingegneria, che da oltre un secolo facilita il passaggio delle navi attraverso uno dei punti più critici del fiume sacro.

Un’altra esperienza che può essere fatta a Luxor è quella di un Volo in Mongolfiera. Immagina di sorvolare Luxor all’alba, quando il cielo si tinge di rosa e d’oro: la mongolfiera ti regalerà una delle esperienze più emozionanti della tua vita. Dall’alto potrai abbracciare con lo sguardo i templi millenari, le tombe della Valle dei Re e l’infinito del deserto che si apre oltre il Nilo.

Luxor è una delle mete più straordinarie dell’Egitto, un autentico museo a cielo aperto che custodisce i resti della gloriosa Tebe, antica capitale dei faraoni del Nuovo Regno. Passeggiando tra i suoi templi monumentali e le sue necropoli millenarie, si respira la storia e la grandezza di una civiltà che ha lasciato un segno indelebile nel mondo. Non a caso, Luxor è considerata una delle città più affascinanti da visitare in Egitto, capace di unire archeologia, cultura e panorami mozzafiato lungo il Nilo.


Edfu

Tempio del Dio Falco Horus, Edfu (Egitto)

Il Tempio di Edfu è un tempio egizio situato sulla riva occidentale del Nilo a Edfu, nell’Alto Egitto. È uno dei santuari meglio conservati in Egitto. Il tempio fu costruito nel regno tolemaico tra il 237 e il 57 a.C. Le iscrizioni sulle sue pareti forniscono importanti informazioni sulla lingua, il mito e la religione durante il periodo ellenistico in Egitto. In particolare, i testi di costruzione incisi nel Tempio “forniscono dettagli della sua costruzione, e conservano anche informazioni sull’interpretazione mitica di questo e di tutti gli altri templi come l’Isola della Creazione”.  Ci sono anche “scene e iscrizioni importanti del Dramma Sacro che raccontano l’antico conflitto tra Horus e Seth”. Il tempio di Edfu è il più grande tempio dedicato a Horus e Hathor di Dendera.  Era il centro di diverse feste sacre a Horus. Ogni anno, “Hathor viaggiava a sud dal suo tempio di Denderah per visitare Horus a Edfu, e questo evento che segnava il loro sacro matrimonio era l’occasione di una grande festa e di un pellegrinaggio”.


Kom Ombo

Kom Ombo – Tempio consacrato a Sobek e Haroeris

Il Tempio di Kom Ombo è un insolito tempio doppio nella città di Kom Ombo, nel Governatorato di Assuan, nell’Alto Egitto. Fu costruito durante la dinastia tolemaica, 180-47 a.C..

L’edificio è unico perché il suo design “doppio” significava che c’erano cortili, sale, santuari e stanze duplicate per due gruppi di divinità. La metà meridionale del tempio era dedicata al dio coccodrillo Sobek, dio della fertilità e creatore del mondo con Hathor e Khonsu.  Nel frattempo, la parte settentrionale del tempio era dedicata al dio falco Haroeris (“Horus il Vecchio”), insieme a “Tasenetnofret (la Buona Sorella, una forma speciale di Hathor o Tefnut) e Panebtawy (Signore delle Due Terre)”.  Il tempio è atipico perché tutto è perfettamente simmetrico lungo l’asse principale. Il tempio esistente fu iniziato da Tolomeo VI Filometore (180-145 a.C.) all’inizio del suo regno e ampliato da altri Tolomei, in particolare Tolomeo XIII Theos Philopator (51-47 a.C.), che costruì gli ipostili interni ed esterni. Gran parte del tempio è stato distrutto dal Nilo, dai terremoti e dai successivi costruttori che hanno utilizzato le sue pietre per altri progetti. Alcuni dei rilievi all’interno sono stati deturpati dai copti, che un tempo usavano il tempio come chiesa. Alcune delle trecento mummie di coccodrillo scoperte nelle vicinanze sono esposte nel Museo del Coccodrillo.


Templi di File

Templi di File o Philae, Aswan (Egitto)

Sulla piccola isola di File, che si trova nel lago Nasser, si trovano il tempio di Iside, il tempio di Hathor e il Padiglione di Traiano che rappresentano il secondo fiore all’occhiello della campagna di salvataggio dei templi Nubiani organizzata dall’UNESCO.  

Il tempio di Iside è l’elemento principale dell’isola di File. Ad esso si accede da un imbarcadero che conduce a un dromos fiancheggiato da un portico su ogni lato, passato il quale si arriva al pilone di Nectanebo I, a seguire troviamo un cortile con un mammisi, chiuso da un secondo pilone. Dietro di esso si trova il tempio, sulle cui pareti si leggono i cartigli di Tolomeo II Filadelfo.

Il tempio di Hathor che viene datato ai regni di Tolomeo VI e Tolomeo VIII e che venne terminato di decorare dall’imperatore romano Augusto.

Il migliore esempio di architettura romana nella zona della Nubia è il Padiglione di Traiano. Destinato a ospitare la barca della dea e a fungere anche da imbarcadero, la sua struttura è formata da quattordici colonne con capitelli compositi unite mediante muri di intercolumnio, eccetto che tra le due che segnano l’entrata.